Una poesia da TRITTICI

 

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Amedeo Modigliani –Bambina in abito azzurro (1918), Olio su tela, 116 x 73 cm,

Pinacothèque de Paris

 

 

forse non è ancora mattina

è sogno scuro che ancora morde

o voce già decisa sul mio capo

maman mi sveglia

mi stringe i capelli col nastrino rosso

mi fa indossare l’abito azzurro-calmo

oggi andiamo da Amedeo

ma tu vedi come dentro scalpito

come resisto e stringo le labbra

 (i lupi dal futuro già s’avventano)

mi hai sistemato in posa – bambola-nell’angolo –

raccomandato resta così ferma

 mi stringo le mani una sull’altra come

mi stessi da sola dicendo addio

non so se intera e vera

sto  trasmigrando sulla tela

sento gli occhi staccarsi dal loro cielo

così a lungo ho fissato la tua fronte inquieta

le tue dita febbrili   cosa mi vuoi strappare?

ho solo questo mio blu spaurito

e tutta l’incertezza del mondo

dal tuo respiro una pena segreta

mi soffia di rosso il viso

tu dipingimi ti prego le pupille

fammi occhi chiari ben fissi nei tuoi

dovranno dire ad altri occhi  in stupore

di te di me

                   per un lunghissimo tempo

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