Con la convinzione che ogni atto di violenza deve essere condannato, ma che l’assurdo continuo massacro di civili a Gaza non fa che alimentare ingiustizia e odio insanabili e si configura come atto feroce e disumano, chiediamo con forza l’avvio di un DIALOGO che porti alla concreta ricomposizione dei dissidi con il CESSATE IL FUOCO PERMANENTE, IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI DA AMBO LE PARTI e LA FINE DELL’APARTHEID.
Come scriventi poesia crediamo fortemente nella efficacia della parola, la sola capace di chiarire in profondità ogni attrito e giungere a una giusta ricomposizione, senza esiti disumani e assurde stragi di innocenti. Costruire un nuovo umanesimo è possibile, se si accettano i principi fondamentali della dignità e libertà di ogni popolo, per una convivenza basata sul rispetto dei diritti umani e di ogni identità, senza prevaricazioni, unico terreno fertile per assicurare un futuro di pace e benessere alle nuove generazioni. Come poeti difendiamo la libertà di pensare, di sognare, di esprimersi, e usiamo la poesia per contribuire a spegnere ogni incendio.
Invitiamo tutte/i a diffondere questo appello ripetutamente sui social, per mail, wapp, etc. a più persone, invitandole a diffondere a loro volta, ripetutamente. Per poter incidere con grandi numeri, fino al silenzio definitivo delle armi.
Questo appello dal titolo “NON UCCIDERE, PARLIAMO“, è nato dalla nostra volontà di non restare in silenzio di fronte al continuo intollerabile e assurdo massacro di civili a Gaza, proprio perché come scriventi poesia diamo un altissimo significato alla parola, la sola chiarificatrice e capace di avviare verso una giusta ricomposizione dei conflitti.
Invitiamo dunque ad usare una forma nuova di azione dimostrativa per il Cessate il fuoco permanente e per il Dialogo, da attuare on line e continuativamente nel tempo, usando facebook, mails, whatsapp, sms, etc, per diffondere questo appello, che è apparso in simultanea in tutta Italia su numerosi profili facebook già il 20 dicembre scorso e che continua nella sua diffusione virale (con ashtag #nonuccidereparliamo)
ll messaggio non prevede una firma, ma può essere ripetuto più volte nel tempo e a sempre diversi destinatari, per poter incidere con grandi numeri e dilatarne l’eco nell’opinione pubblica, fino al possibile avvio di un dialogo risolutivo tra le parti.
Promotrici: Annamaria Ferramosca, Fabia Ghenzovich, Anna Lombardo Geymonat.